Il consolidarsi sempre di più negli ultimi tempi della figura professionale del Counselor deve essere accolto come un evento che arricchisce il panorama delle possibilità di intervento sulla persona. Si tratta in effetti di uno specializzarsi delle competenze, che può essere visto come un amplificarsi di metodi, strumenti, tecniche.

Differenziare e moltiplicare interventi che riguardano il benessere di soggetti di tutte le età, significa in ultima analisi far maturare nella società l’importanza di un approccio alla persona che non trascura il livello complessivo di funzionamento individuale, che fa crescere la consapevolezza che il benessere non va considerato solo dal punto di vista medico, ma da un punto di vista più ampio, psicofisico. E’ in gioco lo svilupparsi di una nuova coscienza che può rappresentare un salto di qualità nell’approccio al benessere. Dobbiamo, infatti, considerare importante non solo la lotta alla malattia, ma lo sviluppo dello star bene nel senso più pieno del termine, cioè come armonia, pienezza, vitalità, capacità di vita, sviluppo delle proprie potenzialità: in una sola parola benessere.

DOVE INTERVIENE IL  COUNSELOR

A livello individuale: il Counselor interviene solo su problemi specifici e determinati, che devono poter essere ricondotti a un numero limitato di Funzionamenti di fondo, e non a tutto il Sé del soggetto. Inoltre, il Counselor può occuparsi solo di problematiche che devono essere attuali, che non devono riguardare (più di quanto sia necessario) la storia antica dei soggetti, e che devono poter essere risolti in tempi brevi. Noi parliamo di poche sedute. Questo non significa che il Counselor agisca a livello superficiale; l’intervento (almeno nel Counseling Funzionale in cui si recuperano i cosiddetti Funzionamenti di fondo, definiti anche Esperienze d Base in età evolutiva) è profondo, anche se è limitato solo ad alcuni Funzionamenti (solo ad alcune Esperienze di Base).

Ma un Counselor allo stesso tempo non deve essere “limitato” come capacità di leggere e valutare: anzi un Counselor deve essere particolarmente capace di focalizzare il problema, perché deve anche saper fare un invio corretto della persona al tipo di intervento più adatto; non nel senso di indicare un Counseling di un modello teorico piuttosto che un altro, ma nel senso se inviare la persona a un Counseling, a una Psicoterapia, a un’attività antistress, a un’attività fisica, o altro ancora.

Per quanto riguarda il Counseling di coppia e famiglia, si tratta di un intervento con incontri che non possono mai essere numerosi perché altrimenti si perderebbe efficacia e i vari componenti finirebbero per non venire più tutti. Inoltre si tratta anche quasi sempre di problemi attuali e ben circoscritti, proprio come deve essere il campo di intervento dei Counselor
A volte, però, la risoluzione dei problemi di coppia e famiglia la si può ottenere solo con interventi più approfonditi su uno dei suoi componenti; e lì, allora sì, che si può trattare di una vera e propria psicoterapia, per cui il Counselor farà l’invio allo psicoterapeuta.

Da queste notazioni emerge che anche il Mediatore (altra figura che si sta diffondendo nella nostra cultura e nella nostra società) altro non è che un aspetto particolare dell’attività del Counselor: quello volto a sciogliere situazioni di conflittualità. Si tratta, dunque, di un vero e proprio campo di applicazione del Counseling: familiare o di coppia, giudiziario, oppure interculturale. Chiarire questo aspetto permette di assicurare anche al Mediatore una preparazione e una formazione su livelli elevati e standardizzati giacché gli standard per il Counseling sono oggi ben definiti, di buon livello e seguiti da tutte le Scuole di formazione serie riunite in Associazioni che ne garantiscono la qualità.

Possiamo pensare, infine, anche a campi di intervento più differenziati; e allora parleremo di Counseling su: genitorialità, gravidanza, neonatalità,  apprendimento, alimentazione, sport, tempo libero, comunicazione, interculturalità.

Ma ciò che è ancora più interessante è che i campi di intervento del Counselor (e parliamo per quel che ci riguarda in specie del Counselor Funzionale) si aprono anche su scenari ancora più ampi, su progetti che si rivolgono a un numero elevato di soggetti. Si parla di interventi su Comunità, su equipe di lavoro, su classi scolastiche; ma anche di interventi su scuole intere, su aziende, su categorie di donne, di giovani, bambini, di lavoratori, di immigrati, su quartieri di una città, su città, su territori.

PROSPETTIVE D’INTERVENTO

Una prospettiva di intervento che si interessi di progetti di Benessere su larga scala, che sfidi il futuro in una nuova consapevolezza sociale, scientifica e culturale, deve potersi basare su una teoria e una metodologia innovative, capaci di accogliere la sfida della complessità, di superare riduttivismi e limitatezze: una teoria scientifica sull’uomo, sui suoi funzionamenti, sul suo sviluppo evolutivo, sul suo star bene (o viceversa perdere vitalità e potenzialità), che possa tenere in considerazione l’interezza della persona, tutti i sistemi integrati del Sé, cognitivi, emotivi, neurologici, endocrini, fisiologici, sensoriali, motori.

Ma è anche indispensabile (per portare avanti progetti di largo respiro) riuscire a realizzare interventi che abbiano incisività ed efficacia con tempi limitati, anche se applicati su larga scala. Non solo, bisogna inoltre che i progetti possano essere compresi e condivisi dagli altri operatori in collaborazione con i quali vengono realizzati. E’ vero che ogni categoria di operatori deve avere la propria specificità di intervento, ma è necessario anche ottenere una buona sinergia che porti tutti a convergere sugli stessi obiettivi; obiettivi che devono essere chiari per tutti e realizzati da tutti (anche se ognuno con le sue specifiche metodologie), insieme, con compartecipazione e comprensione reciproca.

Ora, è proprio il Funzionalismo moderno che porta avanti da tempo tutte queste caratteristiche, perché si occupa dell’individuo, del gruppo, dell’istituzione, guardandone tutti gli aspetti, tutti i piani Funzionali, leggendoli come organismi viventi e sistemi integrati. Il Funzionalismo, inoltre, prende in considerazione e valuta – come abbiamo detto – i Funzionamenti di fondo, interviene sui Funzionamenti di fondo, cioè le unità di base che generano pensieri, emozioni, comportamenti, atteggiamenti.

I Funzionamenti di fondo sono composti da elementi essenziali (e quindi concretamente osservabili), i quali, pur appartenendo a tutti i Sistemi Integrati del Sé, non sono cosi numerosi e impossibili da prendere in considerazione come gli elementi che caratterizzano le situazioni specifiche di vari contesti.

LA METODOLOGIA FUNZIONALE

Altra caratteristica della metodologia Funzionale è che è possibile applicarla in situazioni di vario tipo, anche non “protetti e non riservati”. E questo perché le alterazioni Funzionali sono – come dicevamo – scollegate dalla determinata situazione esterna, e si presentano, sempre uguali, in ogni posto e in ogni contesto.

Inoltre, l’intervento Funzionale, proprio perché agisce sui Funzionamenti di fondo, permette cambiamenti su tutto il Sé (e non solo sul piano cognitivo) e in tempi brevi dal momento che agisce in maniera mirata e limitata. Infine, quando si parla di Funzionamenti di fondo (o Esperienze di Base quando siamo in età evolutiva) si descrivono esperienze che sono note a tutti, si parla di cose chiare e concrete che possono essere comprese da tutti, anche se ognuno naturalmente con la propria professione e la propria specificità.

Tutto questo fa del Neo- Funzionalismo una nuova visione, una nuova frontiera che permette progetti su larga scala, su parti ampie di popolazione; progetti capaci di realizzare interventi che riguardano il Benessere, oggi sempre più indispensabili per rendere uomini e donne capaci di vivere la vita con pienezza, con i suoi valori vitali importanti di rispetto, di contatto, di condivisione, di amore, di gioia, senza ricorrere a sostituti, a valori malati come il potere, il possesso, l’odio, la violenza, il rifiuto del diverso. Cerchiamo di fare in modo che le future generazioni sappiano recuperare i veri valori della vita e dell’amore, e salvare il pianeta e le sue popolazioni, prima che sia troppo tardi.

Bibliografia
 Nuove frontiere del Counseling.

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